Dietro il tuo oroscopo c’è un disegno simbolico che devi imparare a interpretare

Non è un'astrologa come ce ne sono tante, ma un'Analista Biografica a Orientamento Filosofico con la passione per l'oroscopo e per Carl Gustav Jung.

“L’astrologia usata in modo sano dona liberà e spunti di apertura, l’astrologia usata in maniera scorretta, circoscrive e dà sentenze”. Lo sostiene questa Analista Biografica dall’intuito sopraffino esperta in Astrologia Umanistica e cultrice di psicologia del profondo e arte.

Le rubriche pop di Paolo Fox, Branko, Rob Brezsny e la rivista “Astra” sono forse i più celebri esempi di oroscopo nel nostro Paese. Che cosa ne pensi?

Che sono commerciali e, quindi, accessibili a tutti. Si occupano del segno solare, il segno che ogni mese muta e personalmente li trovo riduttivi perché non rendono onore alla complessità della materia. Eppure, il fatto che gli oroscopi vengano letti da tante persone ci dà l’idea di quanto l’uomo abbia bisogno da sempre di interrogarsi sul senso e il significato della vita. Le risposte sul futuro le cerca volgendo gli occhi al cielo o cercando le risposte nei romanzi, nelle poesie e in chi ci ha preceduto.

Non ti piace neanche l’oroscopo di Brezsny?

No, il suo mi piace molto perché lo trovo creativo, originale e ricco di spunti. È così che andrebbero letti, come degli spunti per la nostra immaginazione perché l’astrologia è un linguaggio simbolico che si basa sull’analogia, la metafora, la parabola e il mito.

L’astrologia, linguaggio così antico e stratificato, ci porta in contatto con un sapere nascosto dentro di noi, nel cosiddetto inconscio collettivo, in cui si inserisce la nostra storia personale

Per molte persone però l’astrologia e l’oroscopo sono solo il retaggio di una cultura magica e superstiziosa da combattere…

Viviamo in un’era che dà molta importanza alla mente, alla velocità di connessione, alla libertà di scelta e all’individualità, esiste il preconcetto che l’astrologia “ci definisca” e ci tolga unicità, amalgamandoci in descrizioni standard e generiche. Se a questo aggiungiamo il terrore di avere un destino pre-determinato, il gioco è fatto.

Il destino esiste e si trova nell’oroscopo?

Sì e no. Come ci insegna la teoria della ghianda di James Hillman abbiamo un ceppo, un daimon, una sorta di energia prima e una serie di fattori familiari che in effetti ci predeterminano (se nasco ricco o povero, in un determinato Paese o cultura, per esempio, cresco necessariamente influenzato dal mio status), poi però il mistero ci dice anche che ognuno di noi “sceglie” ogni giorno come far crescere il suo seme.

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Molti pensano che i pianeti non ci possano influenzare in nessun modo, quindi l’oroscopo non ha senso…

L’astrologia che io prendo in considerazione è soprattutto quella moderna che coincide in gran parte con il pensiero di Carl Gustav Jung, in cui è possibile inserire l’antica arte astrologica con la biologia, la mitologia, il simbolismo, la filosofia, il concetto di sincronicità e di inconscio collettivo racchiuso negli archetipi. Non penso quindi ai pianeti come “entità influenzanti” ma a simboli interiori da conoscere, che vengono rispecchiati dall’Universo intorno a noi e sono appunto sincronici al nostro animo. Per citare una famosa frase di Jung:

Siamo nati in un dato momento, in un dato luogo, e abbiamo – come i vini celebri – le qualità dell’anno e della stagione che ci hanno visti nascere. L’Astrologia non pretende altro

Ti occupi di astrologia umanistica. Mi dici di che cosa si tratta in poche parole?

L’astrologia umanistica o “psicologica” ha tra i suoi fondatori Dane Rudyar che fin dagli anni ‘30 del secolo scorso ha scritto di astrologia collegandola con la psicologia del profondo. È stato anche il primo a pensare alla “Astrologia centrata sulla persona” nel senso reale della filosofia umanistica, ovvero come disciplina volta a promuovere lo sviluppo, l’elevazione e la realizzazione delle potenzialità insite in ogni essere umano. Per Rudhyar “l’Astrologia umanistica è quella che assiste gli individui nella soluzione dei loro problemi personali e interpersonali e specialmente nella realizzazione più piena delle loro potenzialità natali”. Io per tanti anni non ho voluto fare consulti astrologici, o almeno, non solamente.

Fino a quando non ti sei sentita pronta…

Sì. Ho aspettato il tempo giusto perché questa professione si trova in bilico tra l’universale e il personale, l’esoterismo e le nevrosi del quotidiano. Ho aspettato di mettere insieme anche la formazione di analista Sabof (Società analisi biografica orientamento filosofico) e la conclusione della mia analisi personale. Riesco a leggere il disegno delle stelle grazie alla comprensione del mio disegno di vita personale che, come insegna Ernst Bernhard, è mito biografico. La storia collettiva in cui siamo immersi è iscritta nel piano universale, i pianeti simboleggiati nella mappa del cielo, quelli personali e transpersonali, ci disvelano la nostra storia personale biografica. Non potrei concepire un’altra modalità di approccio a questa materia che non sia volta all’evoluzione e alla comprensione di ciò che siamo, che siamo stati e che potremmo essere, grazie alla libertà che porta la consapevolezza del riconoscerne i fili sottili che regolano i nostri processi interiori, così meravigliosamente mostrati dalle stelle.

Sul tuo blog scrivi che la domanda “Di che segno sei?” è scorretta. “Sarebbe più giusto chiedere “Di che segno diventerai?”. Perché?

Prendendo spunto dai piani più collettivi della tradizione alchemica e alle sue fasi di trasformazione, Jung chiama il processo che in tutta la nostra vita ci riconduce al nostro vero Sè, quello che giace sepolto sotto le stratificazioni dei condizionamenti che necessariamente subiamo nella nostra crescita, “viaggio di Individuazione”. Il nostro segno rappresenta, a livello simbolico, il “progetto Individuativo” quindi – in termini evolutivi – da raggiungere. Per noi donne, a maggior ragione, è un archetipo da recuperare perché si tratta di un simbolo maschile e noi siamo inizialmente più identificate con la Luna, energia materna femminile. Il Sole, invece, spesso lo proiettiamo nei partner di cui ci innamoriamo con le sue qualità o ombre. Il Sole dunque, i suoi aspetti e la casa astrologica in cui si colloca, rappresenta la sfida e l’obiettivo, la strada e le avversità che ci sono nel nostro cammino per raggiungere la completezza del nostro essere. Il viaggio di individuazione è il frutto della continua collaborazione tra Coscienza, Inconscio, Io e Sé, così ben rappresentati dai personaggi – pianeti, disegnati nel nostro cielo.

@lawrencewaltersphotos_unsplash

In qualità di Analista biografica a orientamento filosofico parti dal tema natale, cioè dalla disposizione dei pianeti nella mappa del cielo nel momento in cui una persona viene alla luce. Che cosa riesci a leggere dentro questo oroscopo?

Ci sono tanti punti di vista che si possono adottare quando si guarda un tema:

  • C’è la visione spirituale o del nostro Sè. È quella che abbraccia l’idea che tutte le nostre tappe, il vissuto, i condizionamenti subiti o le cose che l’Io ha sentito come ingiuste, sono invece il percorso più giusto e consono che l’Anima ha scelto prima di incarnarsi in un corpo fisico. Noi abbiamo scelto esattamente la data e l’ora di nascita in cui venire al mondo, per evolvere tramite le prove mostrateci nella Carta del Cielo. Portarle alla consapevolezza è la nostra missione in questa vita.
  • C’è il punto di vista dell’Io, che parte da un discorso biografico e scava nel passato a ritroso per rintracciare ciò che abbiamo “subito” ma anche ciò che è stata la nostra speciale e unica storia di vita. Tramite la lettura delle Case Astrologiche in ottica evolutiva, si possono vedere tutte le tappe fondanti della nostra formazione psichica, da quando siamo nati fino ai 28 anni, età coincidente, per l’astrologia, al primo affrancamento dal passato.

Perché proprio 28 anni?

È il primo ciclo di Saturno, pianeta reputato a livello simbolico come quello del Karma. È il pianeta che ha il compito di farci maturare, lui compie un giro completo di tutti i 12 segni, stando in ognuno di essi circa due anni e mezzo. Ecco perché sono 28 anni. Compiendo tutto questo giro è come se compisse un giro esperienziale su tutte le nostre Case, è come se ci desse modo di maturare in tutti questi settori per una volta. A 28 anni ripassa e fa una verifica. Non a caso a 28-30 si hanno delle crisi di maturazione che portano dei rinnovamenti. Dalla mappa del tema astrale io vedo quella che definisco la prima colata di cera, un imprinting energetico, il primo tracciato d’esistenza.

Che cosa hai trovato dentro il tuo Tema Natale?

È stato davvero l’incontro con la concretizzazione simbolica e visibile di tutte quelle domande e quei punti interrogativi che si sono affacciati sulla mia strada nei miei cammini di ricerca: analisi personale, percorsi di auto-conoscenza, scrittura di sé, eccetera. Ho avuto la possibilità di veder benissimo riassunte in simboli planetari nominabili e rintracciabili cose che fino ad allora si perdevano in astrazioni o concettualizzazioni, oppure vissuti emotivi a cui non sapevo mai quale credito dare. Credo che nominare le nostre paure o resistenze sia già un bel miracolo e anche la via che porta alla risoluzione. Vederle è già tre quarti della guarigione di ferite, traumi o anche semplicemente nodi che crediamo più grandi di quelli che sono perché portano al loro interno il vissuto di noi bambini, quando non eravamo in grado di scioglierli. Ora il vederli riprodotti in scala più piccola, raccontati sotto forma di mito o di simbolo, ci dà la possibilità di ridimensionarli e mutarli.

Quanti approcci o tipi di astrologia esistono?

Ci sono tanti approcci e spesso è difficile distinguere anche chi di questo lavoro si approfitta mettendo insieme notizie raffazzonate. È molto labile il confine etico che separa l’aiuto dalla manipolazione. Questo purtroppo è un tema che mi ferisce molto, ma a parte questo, affidandosi all’intuizione sana insita in ognuno di noi, l’astrologia ha tante scuole e derivazioni, tutte più o meno valide a seconda delle risposte che si cercano.

Sono tutti rami autorevoli?

Purtroppo ci muoviamo in un campo difficilmente oggettivatile e proprio per questo l’astrologia non è riconosciuta come scienza, ma abbraccia un “sapere” che è veramente contornato di mistero, anche se lo studio è un “eros” desiderante di risposte che non si placa mai fino in fondo. L’astrologia, che pur si avvicina a sconcertanti livelli di precisione, ti lascia sempre un qualcosa di sospeso che nutre continuamente l’amore per questa materia e il suo anelito a volerla afferrare.

Ti senti più una strega, una maga o una sciamana?

Direi che forse per il terrore di avvicinarmi a qualcuno di questi tre simboli, spesso fraintesi, preferisco essere definita Analista Biografica esperta in Astrologia Umanistica, per non incappare in facili proiezioni magico-misteriche. In una civiltà meno incentrata sulla mente, la sciamana, strega o maga è una guaritrice in ascolto del mondo naturale, dei momenti ciclici dell’universo, una persona in risonanza con l’antico potere femminile: il potere che è in ognuno di noi, quello ricettivo intuitivo che sente e non pensa. Risuona con il tutto. Forse, nel mio modo di sentire e di concepire l’esistenza su più piani invisibili, sono una sciamana, ma mi manca ancora della strada per cogliere i segreti nascosti in natura e negli animi umani.

Quando ti sei interessata per la prima volta a questa disciplina?

Da ragazza incontravo sempre qualcuno che sapeva fare Temi Natali, la prima era una ragazza figlia di genitori hippy. Mi fece un Tema Natale a mano e mi scrisse una specie di ritratto della personalità abbastanza duro. Da lì iniziai a studiare e per capire come uscire da quel disegno del destino e devo confessare che ho iniziato a farlo perché ero molto arrabbiata con lei, volevo trovare le chiavi per confutarla, ma poi – come tutti gli amori iniziati con grande fervore – questa disciplina mi ha conquistato, mostrandomi che ci vogliono tanto tempo e tanti anni di studio per uscire dai preconcetti descrittivi e giudicanti.

Lo spieghi anche ai tuoi allievi?

Sì, bisogna avere una visione allargata, bisogna saper navigare a vista, pronti e riconfutare tesi più e più volte. Non esiste una sola verità, siamo come dei prismi, ogni faccia mostra una luce diversa da scoprire. L’astrologia usata in modo sano dona liberà e spunti di apertura, l’astrologia usata in maniera scorretta, circoscrive e dà sentenze.

Luna

Segnalami tre libri che potrebbero servirmi per approfondire l’argomento

  • Liz Greene “Astrologia e Amore” Edizioni Astrolabio
  • Dane Radhyar “I segni astrologici come ritmo della vita”, Edizioni Astrolabio
  • Stephen Arroyo “L’Astrologia e i quattro elementi”, Edizioni Astrolabio.

E tre film?

  • “La storia Infinita” come viaggio d’iniziazione dell’eroe e del percorso evolutivo di ognuno di noi.
  • “Bright star”, film sul giovane John Keats, perché la scrittura e l’arte fanno parte anche della mia formazione (mi sono diplomata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera). Lo consiglio a tutti per la potenza delle sue immagini e nelle mie lezioni lo associo a Nettuno, il pianeta governatore dei Pesci che ci porta “oltre” nel misticismo, nell’arte, nell’amore inteso come fusione con il Tutto.
  • “American Beauty” perché si inserisce nell’elenco dei film perfetti, è circolare come il cerchio dello zodiaco, ha un andamento che inizia, finisce, ricomincia e dentro c’è tutto: il senso della vita, il risveglio, la ricerca di chi si è, la ricerca di bellezza, c’è l’affrancamento di se stessi nonostante tutto e l’idea geniale dei petali rossi, immagine potentissima del colpo di fulmine. E poi c’è Kevin Spacey che è magistrale.

Che cos’è per te l’astrologia?

L’astrologia è un linguaggio che ci traghetta oltre la mente. Ci fa accettare la nostra unicità e ci permette di valorizzarci pienamente.

Riesci a spiegarmi su che cosa si basa in poche righe?

Nel nostro Tema Natale noi siamo formati da 10 pianeti messi in relazione tra di loro e disposti nel cerchio astrologico rappresentato dalle Case. Le Case sono gli ambiti dove si sono svolte le esperienze della nostra vita e dove ogni volta ci sentiremo chiamati e risolvere delle questioni, mentre i pianeti sono i simboli dei nostri aspetti psichici frammentati.

I pianeti possono essere dell’elemento Fuoco (Ariete, Leone, Sagittario), Terra (Toro, Vergine, Capricorno), Aria (Gemelli, Bilancia, Acquario) e Acqua (Cancro, Scorpione, Pesci).

La combinazione di questi elementi di maggioranza, minoranza e assenza ci dà un’idea generale se la nostra attitudine energetica è più introversa o estroversa, se siamo più inclini ad essere di pensiero o di sentimento.

Le funzioni psicologiche Junghiane sono quelle associate alla funzione razionale di cui fanno parte le funzioni Pensiero (elemento Aria) e Sentimento (elemento Acqua), e le funzioni che Jung definisce irrazionali alle quali appartengono Intuizione (elemento Fuoco) e Sensazione (elemento Terra).

Comprendere che tipo di orientamento energetico usiamo abitualmente ci permette di rispettare di più la nostra natura e non forzare nemmeno quella altrui. Entrare in questo mondo e vedere tutte le possibili combinazioni (Aria, Acqua, Fuoco, Terra) ha per me qualcosa di magico e riconoscere per esempio la quarta funzione (quella che Jung identifica come la nostra parte più deficitaria ma proprio per questo l’anello mancante che dà senso e direzione a tutta la nostra vita) è una grande chiave di lettura.

Anna Elisa Albanese è Analista biografica a orientamento filosofico, socia Sabof, esperta in astrologia umanistica. Lavora a Milano in consulenze individuali e laboratori di gruppo. Utilizza pratiche come la scrittura autobiografica, il linguaggio simbolico e l’analisi del tema natale, miti e archetipi. Trovate tutto, anche i suoi contatti, sul suo blog Sentiero Astrologico.

Data di pubblicazione: 19 December 2022

Spiritualità

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